Corsi estivi di aggiornamento per insegnanti del Grigioni Italiano

10 Agosto 2024


Nel mese di giugno si sono svolti i corsi di aggiornamento per le/gli insegnanti del Grigioni italiano, una serie di incontri formativi pensati per rispondere alle esigenze didattiche di tutti i livelli scolastici, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria. L’obiettivo principale è stato quello di fornire ai docenti gli strumenti e le competenze necessari per affrontare le sfide dell’insegnamento moderno, con un particolare focus sulla materia media e informatica, di grande attualità e rilevanza per la nostra scuola.

Nel suo saluto di apertura il rettore dell’Alta scuola pedagogica lancia la prima provocazione dei corsi citando Jack Ma, CEO di Alibaba. “Jack Ma sostiene che i nostri studenti rischiano di perdere il confronto con le macchine. La formazione delle future generazioni rappresenta una grande sfida, soprattutto se non cambiamo il modo in cui insegniamo e i contenuti che offriamo ai nostri studenti. Non possiamo aspettarci che i nostri bambini competano efficacemente con le macchine senza un cambiamento significativo. Gli insegnanti devono andare oltre la semplice trasmissione di conoscenze. È essenziale che i nostri studenti apprendano valori, convinzioni, pensiero critico, lavoro di squadra e solidarietà. Inoltre, dovrebbero sviluppare queste competenze attraverso attività come lo sport, la musica e la pittura. Solo in questo modo possiamo essere certi che i nostri studenti sapranno distinguersi dalle macchine.

Quotidianità, algoritmi e astrazione – a lezione d’informatica

«Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.» (Umberto Eco)
Dopo questa iconica citazione si passa al riscaldamento con tanto di rompicapo, non poteva che essere così: Il ragno Thekla vuole costruire quante più ragnatele diverse possibili. Per questo ha inventato un metodo per documentare l’esatta costruzione delle sue ragnatele. Il metodo funziona così: numera i punti finali della ragnatela da 1 a N e usa i campi in una griglia secondo la seguente regola: Se c’è un filo che collega il punto finale x con il punto finale y allora il campo nella colonna x e nella riga y è segnato con una …….
Gli alunni possono essere motivati per i contenuti da trattare se è chiaro per loro l’importanza/rilevanza che questi contenuti hanno per la vita di tutti i giorni. La rilevanza dei contenuti può essere mostrata agli allievi collegando i contenuti prettamente scolastici, per esempio, con altri argomenti all’interno della materia, con contenuti interdisciplinari o dando agli allievi una prospettiva degli obiettivi di apprendimento futuri. La scuola ha la responsabilità di preparare bambini e ragazzi «alla la vita», e «non alla scuola». Questa visione vale naturalmente anche per le lezioni di informatica. Nell’informatica, siamo confrontati con il rischio (grande) di venir ammaliati da tendenze tecnologiche affascinanti ma di breve durata, che sono inarrivabili per la scuola. L’informatica si occupa essenzialmente dell’automazione di attività intellettuali.
Il pensiero algoritmico è l’insieme delle competenze necessarie per risolvere un problema dato costruendo sistematicamente un metodo di soluzione automatizzato. A seconda del problema, può richiedere l’applicazione dell’astrazione e della modellazione matematica, della decomposizione, della progettazione modulare e della generalizzazione, nonché la capacità di costruire, formulare ed eseguire esperimenti mentali (i famosi «Gedankenexperimente» di Einstein). Ci troviamo insomma in piena sintonia con le parole chiave del piano di studio 21 GR.

L’affermazione iniziale per certi versi forse troppo iconica può essere riformulata in questo modo. «Il computer non è una macchina intelligente che aiuta persone impreparate, anzi, è una macchina universale che funziona solo nelle mani di persone formate adeguatamente. 
E aggiungiamo noi la «formazione adeguata» è responsabilità nostra, della scuola e degli insegnanti».

Integrare i media digitali a scuola: da che parte cominciare?

L’uso dei media digitali nelle scuole è diventato un tema centrale nel dibattito educativo. Tuttavia, come i media digitali vengono usati è più importante di quanto spesso essi vengano usati. Non è sufficiente avere accesso alle tecnologie; è cruciale utilizzarle in modi che migliorino l’apprendimento e sviluppino competenze digitali.

Frequenza d’uso e competenze digitali
Un minimo di frequenza d’uso è necessario per garantire lo sviluppo delle competenze digitali. Gli allievi devono interagire con i media digitali abbastanza frequentemente per diventare competenti e sicuri nell’uso delle tecnologie. Tuttavia, troppe ore d’uso non sembrano favorire l’apprendimento. Sebbene manchi ancora evidenza empirica definitiva su questo punto, è chiaro che l’equilibrio è essenziale.

Attività senza media digitali e competenze trasversali
È importante svolgere attività anche senza i media digitali per sviluppare competenze trasversali. Queste includono abilità sociali, capacità di risolvere problemi e pensiero critico. Le attività non digitali aiutano a creare un ambiente di apprendimento bilanciato e inclusivo.

Competenze degli insegnanti e infrastruttura
Le competenze degli insegnanti sono più importanti dell’infrastruttura, anche se quest’ultima è comunque importante. Insegnanti ben formati possono fare un uso migliore e più creativo delle risorse disponibili. È essenziale che gli insegnanti conoscano modi sensati e appropriati di integrare i media digitali nel loro insegnamento, piuttosto che avere semplicemente grandi competenze digitali.

Un processo graduale
L’integrazione dei media digitali è un processo che richiede tempo. Non avviene da un giorno all’altro; è un percorso continuo di apprendimento e adattamento. Gli insegnanti e gli allievi devono essere disposti a provare, riflettere e provare di nuovo, affinando continuamente le loro strategie.

Approfondimento nei workshop
Durante i workshop, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire diversi argomenti legati all’applicazione dei nuovi dispositivi digitali nelle materie scolastiche. L’integrazione della tecnologia nell’insegnamento rappresenta una delle principali sfide per gli educatori, che devono saper coniugare i metodi tradizionali con le innovazioni digitali per offrire un’educazione completa e al passo con i tempi. I corsi hanno coperto un’ampia gamma di tematiche. Inoltre, è stato dato ampio spazio alle strategie per stimolare l’interesse degli allievi nelle materie scientifiche, utilizzando approcci interattivi e sperimentali. Ha suscitato particolare interesse la creazione di una piccola pala eolica personalizzata, realizzata con la stampante 3D.

Il feedback dei partecipanti è stato per lo più positivo. La maggior parte degli insegnanti si è dichiarata soddisfatta dei contenuti e delle modalità dei corsi, trovando numerosi spunti utili per arricchire le proprie lezioni. 
Tuttavia, non sono mancate le sfide. La necessità di soddisfare le esigenze di docenti provenienti da gradi scolastici diversi ha richiesto un’attenta pianificazione e una grande flessibilità. 
Gli organizzatori hanno dovuto bilanciare la necessità di fornire una formazione specifica per ogni livello con l’importanza di mantenere un approccio omogeneo e coerente.
Nonostante queste difficoltà, i corsi di aggiornamento hanno rappresentato un passo importante verso l’innovazione dell’insegnamento e il miglioramento della qualità educativa. L’introduzione di nuove tecnologie e metodologie didattiche è fondamentale per preparare gli allievi alle sfide del futuro, e il continuo aggiornamento degli insegnanti è essenziale per garantire che la nostra scuola resti un luogo di apprendimento dinamico e stimolante.

Il futuro dell’educazione è digitale, e la nostra scuola è pronta a cogliere questa opportunità per crescere e innovare.


Ufficio per la scuola popolare e lo sport
Ispettorato scolastico del Grigioni Italiano
Arno Zanetti, ispettore