Talenti messi in disparte

talenti1Un bambino della scuola dell'infanzia su quattro nel canton Zurigo non viene stimolato a sufficienza. Il 20 per cento dei bambini della prima classe di scuola elementare potrebbero saltare una classe. Due esperte propongono una scolarizzazione flessibile e una migliore promozione dei talenti.

Il 25 per cento dei bambini della scuola dell'infanzia dovrebbe essere stimolato maggiormente poiché non approfitta a sufficienza dell'insegnamento, così Joëll Huser, ex insegnante di scuola secondaria ed esperta di bambini dotati di particolari talenti. Lo stesso discorso vale anche per i bambini della prima classe di scuola elementare. Secondo la specialista, uno su cinque potrebbe passare direttamente alla seconda classe. Un'affermazione che trova conferma in uno studio del 2005 dal titolo «Lernstandserhebung bei Schülerinnen und Schülern der 1. Klasse» di Margrit Stamm e Urs Moser, svolto su mandato della Direzione della pubblica educazione del canton Zurigo. Cinque settimane dopo l'inizio della scuola, oltre 2000 bambini hanno svolto dei test in vari ambiti di competenza. Il risultato: il 20 per cento dei bambini soddisfaceva già gli obiettivi del primo anno di scuola in matematica e in lettura.

Alla luce di questi risultati, la pedagogista Margrit Stamm sostiene che sarebbe necessario introdurre una scolarizzazione flessibile, non legata all'età bensì al livello di sviluppo del bambino. Per Hauser, il sistema scolastico attuale è troppo rigido. «C'è una forte opposizione» da parte di insegnanti e direzioni scolastiche contro i passaggi dalla prima alla seconda classe elementare. All'estero, sostengono ancora le esperte, non ci sarebbe questa diffidenza nei confronti di un salto di classe. Così, nell'anno scolastico 2015-2016, nel canton Zurigo solo 11 bambini sono passati direttamente dalla scuola dell'infanzia alla seconda classe elementare. Un numero in netto contrasto con le stime di Joëlle Huser e Margrit Stamm: su un totale di 3400 bambini della prima classe elementare, 700 rischiano, secondo le due esperte, di essere troppo poco stimolati a scuola.


Leggi l'articolo completo dal titolo «Die Schule zeigt Berührungsängste», pubblicato il 4 aprile 2017 sulla Neue Zürcher Zeitung.