Anniversari artistici: uno sguardo sul 20° secolo

giacometti 1Jean Tinguely (25 anni), la Collection de l'art brut (40 anni), Alberto Giacometti (50 anni) e Dada (100 anni): il DSS vi propone di gettare uno sguardo sull'arte e gli artisti del secolo scorso. (fonte: Dizionario storico della Svizzera)

Dada
100 anni fa Dada decolla da Zurigo, nel bistrot divenuto celebre con il nome di Cabaret Voltaire. Sorto in reazione agli sconvolgimenti della prima guerra mondiale, questo movimento letterario e artistico adotta forme di espressione nuove e provocatrici. Ne sono all'origine alcuni esiliati: la coppia tedesca formata da Hugo Ball ed Emmy Hennings, i rumeni Tristan Tzara e Marcel Janco, nonché l'artista alsaziano Jean Arp, morto a Basilea 50 anni fa. Pure Sophie Taeuber-Arp figura tra gli esponenti della cerchia dadaista zurighese. In seguito il movimento Dada si internazionalizzerà, mentre a Zurigo cesserà già nel 1919.

I Giacometti
Scomparso 50 anni fa, il grigionese Alberto Giacometti si impone come uno dei più grandi artisti svizzeri del XX secolo. La rappresentazione dell'essere umano costituisce il tema centrale della sua opera, come testimoniano le sue celeberrime sculture filiformi (Scultura). Suo padre Giovanni risulta tra i fondatori della pittura moderna in Svizzera. Augusto e Diego contribuirono a consolidare la fama dei Giacometti quale famiglia di artisti.

Macchine bizzarre
Tra i rappresentanti dell'arte contemporanea, Jean Tinguely, spentosi 25 anni fa, è stato uno dei primi artisti svizzeri a imporsi sulla scena americana. Rappresentante di una nuova generazione ribellatasi al modernismo negli anni 1950-60, le sue macchine assurde hanno acquisito una grande popolarità. Non a caso, nella lingua francese l'espressione «machine à Tinguely» è entrata nel linguaggio corrente. Tinguely e sua moglie Niki de Saint Phalle hanno realizzato diverse opere insieme.

Art brut
La Collection de l'art brut festeggia il suo 40o compleanno. È stata creata grazie all'iniziativa del francese Jean Dubuffet, donatore della sua collezione alla città di Losanna. Sono considerate art brut le opere di persone senza formazione artistica, emarginate o internate in ospedali psichiatrici. Aloïse , Louis Soutter e Adolf Wölfli ne sono degli esponenti di spicco.